Il progetto “Cacao Trace”, sviluppato da Puratos, esempio di buona pratica

19 apr 2024

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L’evento si è tenuto presso l’ambasciata belga in Vaticano. Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia, ha presentato i risultati del programma avviato oltre dieci anni fa: “Attenzione alle persone, al territorio e alla qualità sono fattori imprescindibili per una crescita sostenibile”.

Chocolate … and beyond” il titolo dell’incontro promosso dall’Ambasciata belga presso la Sante Sede per favorire un’approfondita riflessione sulla produzione del cacao e sulla possibilità di migliorare la sostenibilità dell’intera filiera. Un pomeriggio durante il quale, dopo l’intervento introduttivo dell’Ambasciatore Patrick Renault, vari esperti del settore – economisti, rappresentanti governativi, cioccolatieri, produttori e distributori di cacao - provenienti da diversi Paesi, si sono confrontati e interrogati su progetti, già attivi, attenti alla sostenibilità dell’intera filiera e sui futuri sviluppi, alla luce anche dell’introduzione da parte del Parlamento europeo di una nuova legge per combattere la deforestazione globale. La legge, approvata un anno fa, mira a garantire che le merci importate nell'Unione Europea siano prodotte in modo sostenibile e responsabile dal punto di vista ambientale.

Patrick Renault

“Il nostro Paese, tra i maggiori produttori ed esportatori di cioccolato al mondo, non può non essere tra gli attori che elaborano proposte per assicurare un futuro sostenibile agli agricoltori e al pianeta che ci ospita. Favorire il dialogo tra realtà così diverse cercando di fare sintesi tra le varie esigenze di chi fa parte della filiera della produzione del cacao, senza penalizzare i Paesi più poveri, credo sia un dovere di tutti, di natura etica, che deve andare di pari passo con gli aspetti economici."

Patrick Renault

Patrick Renault - Ambasciatore belga presso la Santa Sede

“Il programma ha ormai compiuto dieci anni e i risultati sono davvero incoraggianti, ma desideriamo fare di più. I principi a cui ci ispiriamo, strettamente legati tra loro, sono due: “Great Taste, Doing Good”. Lavoriamo per ottenere la migliore qualità possibile intervenendo a supporto degli agricoltori in tutti i momenti cruciali, dalla coltivazione alla fermentazione sino alla tostatura. Questo ci permette di avere un prodotto di alta qualità e quindi di pagare loro un prezzo più remunerativo. Contestualmente vengono attivate azioni positive che riguardano le comunità: si garantisce formazione, si creano scuole e servizi e, per ogni kg di cioccolato venduto, agli agricoltori vengono restituiti dieci centesimi di euro. Complessivamente Cacao-Trace ha interessato oltre 15mila famiglie residenti in sette differenti nazioni: Costa d’Avorio, Camerun, Uganda, Vietnam, Filippine, Nuova Papua Guinea e Messico. Da aggiungere poi che nemmeno un grammo di cacao arriva da aree protette e che sono stati piantati oltre 500mila alberi per contrastare la deforestazione. Oggi il 25% della produzione totale di Puratos avviene nell’ambito del programma Cacao-Trace. L’obiettivo è di arrivare al 30% entro il 2030.”

Alberto Molinari - General manager Puratos Italia

Al termine della conferenza, gli oltre duecento ospiti, hanno potuto assaggiare alcune delle creazioni a base di cioccolato proposte dall’estroso cioccolatiere belga Dominique Persoone, mâitre chocolatier sui generis, dallo spirito rock, che ha proposto anche alcuni cioccolatini a forma di teschio. Particolare attenzione hanno suscitato anche il cocktail a base di cacao e gin e le praline, dal cuore tricolore, con limone, origano e olio di oliva realizzati dai chocolatiers di Puratos Antonio Montalto, Nicola Visceglia e Alessandro Nirchio. Molto apprezzate infine la creatività e la qualità delle proposte della giovane chocolatier di origine camerunense Euphrasie Mbamba, fondatrice e CEO del brand Sigoji.